I giganti di Monte Prama furono scoperti nel 1974, per caso, durante l’aratura dei campi. Da allora il sito è stato oggetto di vari interventi di scavo e recupero. Nell’area sepolcrale, tra 1975 e 1979, furono ritrovati 5178 frammenti di statue. Parti di teste, busti, braccia, gambe e scudi che sono stati ricomposti nel Centro di restauro di Li Punti (Sassari), ricostruendo 26 possenti sculture, alte circa due metri. I 28 colossi di pietra sono le uniche statue di pietra che il mondo nuragico ci ha restituito, nonché le più antiche del Mediterraneo occidentale, risalenti a tremila anni fa.
I giganti di Monte Prama sono considerati tra i reperti più importanti della Sardegna. Sono chiamati così anche se non sono alti più di due metri e mezzo.
Perché secondo alcuni archeologi non bisognerebbe chiamarli così?
Come ritengono molti archeologi, se si volesse essere precisi, non si dovrebbe parlare di giganti, viste le loro dimensioni. Con questo nome stanno facendo, però, il giro del mondo. L’immagine del gigante è effettivamente forte e impattante e la Sardegna e l’archeologia sarda hanno bisogno di farsi conoscere nel mondo.
Dove furono trovate i giganti di Monte Prama?
La necropoli di Monti Prama, con le sue monumentali statue, è un sito unico nell’isola. Le statue, che rappresentano pugilatori, arcieri e guerrieri, dovevano marcare con forza il territorio, attraverso l’ostentazione dei valori riconosciuti di una comunità che, secondo alcuni, era diventata la più potente o, tra le più potenti in tutta l’isola.
Perché scegliere questo territorio?
Il Sinis è una zona ricca di risorse: stagni, lagune e mare, il terreno è fertile e si raggiungono facilmente aree minerarie (compreso il monte Arci). La costa permette facili e sicuri approdi. In questa terra felice, alcuni clan iniziano ad emergere tra gli altri. Ad un certo punto dell’età del Ferro, probabilmente nel IX sec.-X sec. a.C. uno, o più gruppi umani, individuano un’area da destinare a necropoli, in cui i defunti sono sepolti in pozzetti. L’area viene pavimentata e vengono create nuove tombe a pozzetto, ricoperte da lastroni, sopra i quali vengono posizionate imponenti statue.

Perché erano così ricchi e potenti?
Secondo alcuni studiosi, dunque, gestire il rapporto con gli stranieri, da cui si ricevono in dono oggetti preziosi, che vengono esibiti in luoghi e situazioni particolari, assicura e rafforza l’autorevolezza. La necropoli testimonia la volontà di monumentalizzazione e raffigura i valori della comunità: virtù militare, sfera religiosa, mito di fondazione, dove i defunti assurgono al rango di antenati della stirpe asserendo il diritto al potere. Il fatto che queste genti avessero forti contatti con altre culture è dimostrato anche dai legami con gli etruschi: basta osservare la somiglianza tra statue e bronzetti nuragici ritrovati in Etruria. Il viaggiatore percorrendo la strada che passava in prossimità delle statue, veniva pervaso da un’aura sacrale, che incuteva a chi passava rispetto, riverenza e timore.
Cosa sappiamo dei defunti?
Dalle analisi fatte sugli scarsi resti ossei sappiamo che tutti avevano un legame genetico, che probabilmente erano tutti uomini, sicuramente tutti molto sportivi, forse atleti o guerrieri.
Da chi fu distrutta la necropoli?
Per quanto riguarda la distruzione di questo Heroon gli studiosi non sono d’accordo. Secondo Raimondo Zucca la distruzione potrebbe essere legata alla nascita della vicina Tharros: potrebbe, cioè, riferirsi ad un momento in cui il popolo sardo-fenicio di Tharros volle liberarsi dagli esosi prelievi sulle merci, veicolate nel porto e controllate dai sardi, che avevano eretto lungo l’unica via di collegamento, tra il porto e le fertili piane del Campidano settentrionale e le miniere del Montiferru, i KOLOSSOI di Monte Prama. Queste sono solo ipotesi, intanto gli scavi continuano….
Bibliografia: I Giganti di Pietra, A. Bedini, C. Tronchetti, G. Ugas, R. Zucca.
Mont’e Prama è la più importante necropoli nuragica ed un sepolcro di eroi. Le statue rappresentano giovani uomini che ostentano corazze finemente lavorate, scudi e spade, archi e faretre con le frecce.
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