La spiaggia di Piscinas rappresenta uno dei luoghi più affascinanti della Sardegna.
Imponenti dune di sabbia fine, modellate dal maestrale, si mescolano ai colori della macchia mediterranea e si estendono per chilometri, interrotte dai resti di un aspro passato minerario: montagne di materiali di scarto, carrelli arrugginiti e vagoni abbandonati della ferrovia, usata per il trasporto dei minerali che venivano stoccati nei magazzini in spiaggia e poi caricati nelle imbarcazioni. Al posto di questi ruderi oggi, sulla spiaggia, troviamo un hotel.
La spiaggia di Piscinas e la diga sul Rio Piscinas
Nel limite nord della spiaggia di Piscinas, a sbarramento del Rio Piscinas, si trovano anche i resti di una diga ultimata nel 1941. Nel periodo del passaggio dei tonni (aprile-giugno) si chiudevano le luci della diga per impedire alle acque del fiume di scaricarsi in mare.
Sopra un platea di cemento armato, lunga 40 m, emergevano 5 piloni, alti 7m, e tra gli intervalli, tramite un argano si incassavano dei pali di rovere che, chiudendo la diga, creavano un bacino della superficie di circa 7 Ha e della capacità di 210000 mc in grado di decantare la torbida di uscita dell’impianto. Finito il passaggio dei tonni la diga si riapriva e le piene invernali e primaverili la
ripulivano dai fanghi accumulati. Nel 1973 un’ alluvione spazzò la diga.
Bibliografia (cfr. Progemisa: Le miniere di Montevecchio e Ingurtosu Gennamari. In Progetto Montevecchio Ingurtosu, 2001)
