La terra cruda nella storia

La terra cruda è uno dei materiali da costruzione più utilizzati al mondo, anche nel passato. In Italia veniva utilizzata diffusamente nel mondo contadino. Ci sono ancora oggi molte case di terra, non solo in Sardegna: un terzo della popolazione mondiale vive ancora in case di terra cruda!

Ripercorrere la storia della costruzione in terra cruda significa ripercorrere la storia dell’umanità.

Gli abitanti della Mehrgarh dell’Asia del Sud costruirono e vissero in case di mattoni di terra, tra il 70003300 a.C.

La ricerca archeologica riporta testimonianze in Egitto e nel Vicino e Medio Oriente. Si calcola che nella costruzione della fortezza egizia di Buhen (circa 1860 a.C.) siano stati utilizzati 4.6 milioni di mattoni di terra cruda.

Secondo Gaio Plinio Secondo (Caius Plinius Secundus, 23-79 d.C.), i Fenici utilizzarono il pisé per costruire le mura fortificate delle loro città. Gli scavi archeologici di Cartagine e di Nora confermano la presenza di abitazioni in terra cruda.

La terra cruda era probabilmente utilizzata nel Campidano di Cagliari già dalla preistoria, come indicano i fondi di capanne portati alla luce in varie località. Strabone (I secolo a.C.) ricorda numerosi edifici, alti anche sei piani, in terra battuta e in adobe, costruiti nel II secolo a.C.

Plinio racconta come nell’Africa e nella Spagna si costruivano pareti di terra e che, fra gli antichissimi abitatori dell’Asia, si usavano negli edifici mattoni essiccati al sole. Il vantaggio risiedeva – tra l’altro – nella maggiore coesione tra i mattoni stessi. I romani conoscevano il pisé, ma preferirono a questa tecnica costruttiva il laterizio cotto o la pietra squadrata.

In Inghilterra i primi muri realizzati in pisé risalgono al I secolo a.C. Sembra, inoltre, che anche i cinesi abbiamo utilizzato la costruzione in pisé dopo l’epoca dei Tre Regni (221-581 d.C.). Molte parti della Grande muraglia cinese sono costruite in terra battuta.

La terra cruda nel mondo

Si hanno testimonianze dell’impiego della terra cruda in diverse zone del mondo, in cui l’uomo ha sviluppato tecniche differenti nel dettaglio, ma molto simili nella sostanza. Le tecniche ad oggi più diffuse e affermate sono: torchìs, adobe, bauge, pisè, terra e paglia e blocchi compressi.

Sebbene tali nomi sembrino rimandare a luoghi distanti da noi, troviamo le medesime tecniche in zone a noi vicine. I mattoni modellati a mano e lasciati seccare al sole, gli adobe, altro non sono che i ladìri sardi, i brèsti calabresi, la pinciara (o pingiaja) abruzzese e marchigiana. La tecnica del torchìs, che prevede l’impiego della terra cruda come rivestimento di una struttura leggera in legno e cannucciato, la ritroviamo in Calabria (casa baraccata). Essa è molto simile alla gaiola pombalina portoghese o al bahareque presente in Costa Rica e Nicaragua. Questi luoghi sono segnati da una notevole attività tellurica e per questo giunti alle medesime soluzioni costruttive.

Come è stato possibile lo sviluppo di tecniche così simili in luoghi tanto distanti tra loro? Tutti questi popoli, dopo secoli e millenni di errori, esperienze e conoscenze tramandate di padre in figlio, giunsero a perfezionare solo le soluzioni più performanti ed efficienti, in Italia così come nel centro America.

Tecniche costruttive

ADOBE – MATTONE CRUDO: Mattone prodotto a mano o meccanicamente, con l’ausilio di stampi.

PISÈ – TERRA BATTUTA: Terra compattata meccanicamente o a mano con pestelli all’interno di casseforme.

TERRA E PAGLIA: Impasto di paglia e barbottina di terra, pestate all’interno di casseforme a creare un muro compatto.

TORCHIS – GRATICCIO: Impasto di terra e paglia utilizzato come tamponatura di una struttura portante in legno.

BLOCCHI COMPRESSI – BTC: Mattoni ottenuti per compattazione della terra leggermente umida con presse meccaniche o manuali.

BAUGES – MASSONE: Impasto di terra molto argillosa e paglia, modellato a mano senza l’ausilio di casseri e impilato per realizzare la muratura.

La terra cruda
Edificio in terra cruda a Terralba

Proprietà della terra cruda

La terra cruda ha molti pregi ed è un materiale efficientissimo: è un isolante termico e acustico e, a differenza del legno, è in grado di accumulare calore. E’ completamente traspirante e piacevole da maneggiare e permette di sbagliare poiché, bagnandola, si può lavorare di nuovo. Regola l’umidità nelle stanze: se ce n’è più del 50% la assorbe, se ce n’è meno, la rilascia.

E’ un materiale abbandonato da decenni ed è stato per lungo tempo accostato ad un’idea di povertà e arretratezza.

Oggi al contrario, in un contesto progettuale più consapevole e attento alla sostenibilità edilizia, la terra rappresenta un materiale estremamente attraente. E’ disponibile in loco praticamente ovunque, non necessita, per essere trasformato, di grandi dispendi di energia; è sano, ha apprezzabili proprietà di isolamento termico e acustico. Resiste all’elettromagnetismo, è completamente riciclabile.

E’ il materiale da costruzione più usato sul pianeta eppure non è possibile esaurirlo! Inoltre si presenta già pronto e richiede una manipolazione minima per essere utilizzato.

In tutto il mondo tecnologicamente avanzato la terra è un materiale in fase di riscoperta. Anche in Italia si avvia lentamente un mercato che offre al settore dell’edilizia eco-compatibile prodotti a base terra cruda, che spaziano dagli elementi per muratura alle malte per intonaci.

L’associazione delle città della terra cruda

Nel 2001 nasce l’Associazione internazionale delle Città della terra cruda, come alleanza tra le città che riconoscono il valore delle architetture e degli insediamenti in terra cruda come parte del paesaggio che caratterizza il territorio e base per un modello di sviluppo sostenibile. La sua sede si trova in Sardegna, a Samassi.

L’Associazione promuove il riuso del materiale terra cruda nella filiera dell’edilizia contemporanea, a partire dalla tutela, il recupero ed il riuso degli edifici tradizionali in terra cruda. Promuove l’impiego di materiali naturali in edilizia per sostenere l’abitare sostenibile. https://www.terracruda.org/