Quali pietre hanno usato a Nora i cartaginesi e i romani per costruire quest’antica città?
Per sapere Quali pietre hanno usato a Nora dobbiamo parlare di geologia della Sardegna. Il promontorio di Sant’Efisio e i rilievi che punteggiano la costa e l’entroterra più prossimo a Nora sono i testimoni dell’attività vulcanica oligo miocenica (tra 21 e 24 milioni di anni fa) avvenuta durante il distacco del blocco sardo-corso dal continente europeo (la Sardegna si trovava in una zona compresa nel confine tra la Spagna e la Francia).Questi rilevi sono costituiti principalmente da Andesiti. Si tratta di rocce laviche che possono essere dure e compatte o mostrarsi in forma di “conglomerati vulcanici” che hanno inglobato e trascinato ciottoli più antichi di diverse forme e colori.
In quali monumenti hanno usato queste pietre?
Hanno realizzato i gradini del teatro, le lastre della pavimentazione stradale o altri conci di edifici usando queste andesiti.
Quali altre litologie si usano a Nora?
In prossimità dell’istmo che collega l’area di Nora all’entroterra si notano anche altre litologie: depositi marini del tirreniano (100 mila anni fa). In quel periodo il clima era più caldo di quello attuale e, a causa dello scioglimento dei ghiacciai, il livello del mare si alzò: sabbie non consolidate, arenarie e conglomerati arenacei poggiano su piattaforme di abrasione marina modellate nelle vulcaniti oligo-mioceniche.
I punici e romani usarono queste arenarie per le opere di difesa a mare, per gli edifici religiosi, per le abitazioni per le cisterne etc.
Che aspetto hanno queste pietre?
Queste arenarie presentano spesso fossili di molluschi ( strombus bubonius, conus testudinarius, patella ferruginea) che popolavano questi ambienti marini e che sono molto simili a quelli oggi viventi nelle coste dell’Africa occidentale (Senegal, Capo Verde etc.). Sappiamo, dunque, Quali pietre hanno usato a Nora,
ma sappiamo anche da dove venivano?
Le cave erano attive in nelle aree vicine all’attuale ingresso dell’area archeologica e nella penisola di Is Fradis Minoris, vicino all’attuale peschiera.La piccola penisola è stretta e allungata e lunga quasi 500 m. La cava occupava quasi 300 m. Si notano, infatti, diverse fasi di estrazione con tagli che raggiungono 2 metri di altezza. Si notano anche i segni lasciati dagli strumenti usati per il distacco del materiale. La cava rimane attiva per lungo tempo, in fase punica e romana, per la posizione favorevole che oggi non è percettibile, per i cambiamenti avvenuti e per il livello del mare alterato.
Nel 1957, infatti, un intervento determinò la costruzione di una barriera in blocchi di granito per collegare la punta est delle penisola con l’istmo di Nora e creare una laguna nel luogo in cui in passato c’era una baia aperta. A sud un braccio di mare la separa dall’antica città e a nord è in connessione con l’antico porto, situato nell’area dell’attuale peschiera.
Nella cava l’unica struttura antica individuata è stata una cisterna nella parte est della penisola.
Il fatto che le uniche strutture antropiche si collochino in questo settore di Is Fradis Minoris non sembra del tutto casuale. Ci troviamo, infatti, all’estremità orientale della penisola.Questo è il settore più vicino al porto e alla città antica, luogo ideale dove collocare un “centro direzionale”, composto da edifici e strutture funzionali alla gestione della cava e dell’attività estrattiva.
È assai probabile che la costruzione degli edifici moderni, presenti sulla penisola, abbia obliterato molte strutture, e che siano in parte nascoste dalla vegetazione.
Oggi la penisola ospita la sede di un centro per la didattica ambientale e per il recupero di cetacei e tartarughe.
Com’è cambiato il paesaggio a Nora rispetto all’epoca romana?
A partire da 20 mila anni fa il livello del mare inizia a salire. Oggi l’innalzamento del livello del mare di 1 metro, rispetto all’epoca romana, ha portato la linea di costa ad avanzare di diverse decine di metri e a sommergere una parte dell’antica città. Il fenomeno sembra essersi accentuato con i cambiamenti climatici.
Nora, Sardegna archeologica guide e itinerari, 2018
Caterina Previato. L’approvvigionamento di materiale edilizio a Nora (Sardegna): la cava di Is Fradis Minoris.